sabato 12 febbraio 2011

La BI sta diventando una commodity?

pic by mr lynch

Mentori americani del settore informatico già dallo scorso anno disquisiscono sul fatto che la guerra della BI sia finita e che questa sia diventata una vera e propria commodity. Suggeriscono ai CEO dei vendor di BI open source di proporla ai prezzi inferiori possibili, cosa che favorisce i prodotti open source, dal momento che tanto viene vista come una commodity.
Non è giusto approvare in toto questo punto di vista, che può essere in parte dettato da interessi aziendali latenti. Ma non si può nemmeno escludere completamente il concetto che la BI sia diventata commodity. Diamo uno sguardo ai trend del settore.

Questo concetto è già stato espresso da analisti di settore da anni: già nel 2005 Nigel Pendse di The OLAP Report (ora BI Verdict) diede una risposta che all'epoca lasciò tutti di stucco dicenddo che se la BI non era già un commodity era comunque sulla buona strada. Tenete conto che 5 anni fa BI era in pratica sinonimo di OLAP. Chiaro che oggi OLAP e i tool ed i meccanismi di reporting relativi non sono più rappresentativi della BI, ma sono comunque strumenti e tecnologie prevalenti e possiamo definirli la "vecchia BI".
Quando i guru affermano che la guerra della BI sia finita si riferiscono a questa "vecchia BI". Così come quando si chiedono se la BI sia divenuta una commodity si riferiscono non a tutta la tecnologia ma al fatto che i megavendor si siano ripresi della confusione iniziale delle proprie acquisizioni (dalla quale gli indipendenti come MicroStrategy, QlikTech e Information Builders hanno tratto vantaggio) ed ora siano pieni padroni di loro stessi. L'anno scorso Gartner ha dichiarato che i megavendor detengono i due terzi del mercato della BI e che il loro market share sta crescendo. Il megavendor Oracle era visto come la "BI standard" dall'82% dei partecipanti ad un sondaggio nel Magic Quadrant riguardo le piattaforme di BI.
Indipendentemente da chi domini il mercato della vecchia BI, rimane il quesito se la BI sia diventata una commodity. Ed i guru portano come motivazione per il fatto che ancora non lo sia la forza unica di vendor indipendenti. Esempi importanti sono QlikTech, Tibco Spotfire e Tableau, le cui offerte possono servire  come front-end per altre piattaforme, o come sostituzione per intere piattaforme. Questi vendor sono infatti stati all'avanguardia nell'innovazione e si può dire che abbiano introdotto una rivoluzione nel campo della BI con le proprie architetture ed i propri tool di data discovery. Offrono interfacce altamente intuitive, analitics in-memory e danno la possibilità di connettersi ovunque ad ogni data source per creare analisi di dati ad hoc, cosa prima impensabile senza l'aiuto del dipartimento IT. Il resto del mercato si sta adeguando a questi innovatori ed ora la loro offerta non è più così unica come durante i primi anni.
Gartner evidenzia il fatto che i visionari dello scorso anno siano diventati gli sfidanti di quest'anno, riferendosi a Tibco, Tableau e QlickView ed al fatto che grandi vendor abbiano impostato le proprie architetture dei tool di data discovery per avere un'offerta simile.
Analitics in-memory, i cui pionieri sono stati Tibco Spotfire e Qlicktech, è una tecnologia offerta oggi dai megavendor, dai vendor di medie dimensioni ed anche dai vendor open-source come Jaspersoft. I competitor più grandi stanno facendo sforzi per amulare anche le interfacce intuitive offerte dagli innovatori. L'esempio più rilevante è forse Microsoft PowerPivot, un prodotto free con un'interfaccai intuitiva che trae vantaggio dalla enorme base di utenti Excel.

La BI può non essere del tutto una commodity, ma il fatto che gli innovatori più importanti vengano emulati velocemente (ed in certi casi con un'offerta open source) sembrerebbe supportare la visione per cui si vada in quella direzione. Sembrerebbe che molte delle tecnologie siano ad un qualche livello di commodity.
Ciò avviene perché possono essere concepite semplicemente come applicazioni analitiche in sé - in questo caso soddisfano le necessità dei super-user di BI - e in effetti più di un vendor ha pubblicamente definito come proprio obiettivo il rendere invisibili agli utenti finali molti dei processi che rientrano nell'ambito della BI tradizionale. Infatti questi strumenti, quando vengono considerati come qualcosa di diverso da applicazioni analitiche per super-user - ad esempio come sostituti di piattaforme di BI complete - possono vedere le proprie architetture messe severamente alla prova in molte diverse condizioni.
L'intensa competizione fra i vendor di BI, specie nella fascia media del mercato, e gli sforzi frenetici per differenziarsi sono anch'essi dei segni evidenti delle forze che stanno delineando il futuro della BI.
Quando un prodotto o una tecnologia diventano commodity, diventano più importanti fattori come il delivery e il packaging. Tenendo presente questo, è interessante notare che MicroStrategy – il produttore independente che ha ricevuto la valutazione migliore nel Magic Quadrant 2010 di Gartner per completezza di visione e che ha avuto la maggior percentuale di utenti che la consideravano "standard di BI" - ha, per usare le parole di un analista rispettato, tutto tranne che "scommesso la casa" sul mobile delivery.

Personaggi eminenti hanno ragione nell'affermare che i CIO farebbero bene a notare le differenze tra le piattaforme di BI – queste differenze sarebbero importanti anche se accettassimo che le tecnologie oggi al cuore della BI sono in qualche misura delle commodity, fosse solo perché gli specifici bisogni delle singole aziende si adattano alla particolare enfasi di alcuni vendor meglio che a quella di altri. Allo stesso tempo, i CIO farebbero bene a non ignorare le tendenze e le forze che stanno dando forma al futuro della BI.

sabato 15 gennaio 2011

Stati Uniti: ecco dove trovare i vostri dati disponibili in rete

 
pic by Cau Napoli

E' pratica consentita negli Stati Uniti ma illegale in Italia, quella di vendere alle aziende informazioni personali e private raccolte tramite siti e social network.
Il giro d'affari di questo mercato si stima in 25 miliardi di dollari l'anno. 
Business in crescita grazie anche al boom degli ultimi più noti social network.
Per raccogliere tali dati le società di marketing utilizzano la pratica del data mining e scandagliano diverse piattaforme più o meno protette da registrazioni e password.
La buona notizia però, è che ora è possibile accedere alle informazioni che vengono raccolte da 8 delle principali società di marketing tra cui BlueKai, Lotame Solutions e eXelate.
Basterà infatti visitare il portale BetterAdvertising.com che promette di publicare il materiale del proprio archivio, per permettere alle persone di capire quali dei propri dati personali siano a disposizione in rete e quali informazioni private siano state raccolte su di loro, nella speranza di responsabilizzare e limitare le pratiche scorrette di data mining tramite siti e social network.

da eMarketer

sabato 8 gennaio 2011

Creare una strategia affinchè il DB si adegui alle esigenze del nostro business - Parte 3


Con un po' di ritardo causa ferie chiudiamo il tema della strategia per rendere flessibile il nostro DB.

Un modo per creare flessibilità all'interno di una strategia di Data Base è quello di considerare l'investimento in un ambiente cluster che possa facilmente scalabile per andare incontro ai bisogni di crescita del business.

Un imporante CIO americano, che vende sistemi con tecnologia GPS per aiutare la giustizia a tracciare i comportamenti dei criminali, ha notato che le aziende frequentemente acquistano server data base o altri sistemi che rispondano alle richiesta della loro attuale capacità ma alla fine si ritrovano a dover installare nuove macchine a causa dell'incremento delle performance aziendali e dei relativi bisogni. In una architettura cluster è possibile incrementare le performance semplicemente aggiungendo nodi.

Una strategia di Data Base dovrebbe poi essere chiara riguardo a chi controlla il modello di dati aziendale, che definisce cioè come si muovono i flussi di dati attraverso l'organizzazione e come diverse fonti di dati si relazionino a vicenda. Preferibilmente il controllo dovrebbe essere centralizzato, altrimenti gli sviluppatori di singole applicazioni potrebbero iniziare a lavorare sui dati senza alcun genere di visione globale e si finirebbe con design di dati incompatibili.

La standardizzazione su di un solo vendor DBMS è un'altra possibile strategia da percorrere. Molte piccole e medie imprese possono tipicamente fare in questo modo, ma la situazione è diversa per le grandi aziende con varie business unit. La standardizzazione può infatti dare ai vendor un margine sulla negoziazione dei fee di licenza, dei contratti di supporto e sui service-level agreement. Negozieranno meno con voi se sanno che non c'è competizione.
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