lunedì 2 agosto 2010

5 domande per 1 utente


Quante volte soluzioni o funzionalità dei sistemi di Business Intelligence richieste direttamente dagli utenti vengono poi ignorate nel momento in cui sono realmente implementate?
Si danno agli utenti gli strumenti che loro stessi domandavano, quindi perchè non vengono usati?

Il fatto è che molto spesso ciò che gli utenti dicono e ciò che intendono non corrispondono.
Prima di iniziare il processo di implementazione di una applicazione di Business Intelligence, il professionista IT parlerà con gli utenti per conoscere le loro necessità e le loro richieste.
Si informerà riguardo a che tipo di informazioni servono ed in che formato dovranno essere visualizzabili e gestibili.
Solitamente verranno date risposte diverse, per cui la flessibilità sembrerà fondamentale.
Molto spesso infatti risulterà necessario poter rispondere a richieste ad hoc, poichè il tipo di informazione richiesto potrà cambiare continuamente.
Il professionista IT deve quindi interpretare queste "richieste ad hoc" e questa "flessibilità" come necessità per il tool di Business Intelligence e Data Warehouse.

Ma chi si occupa di implementare Business Intelligence dice che più del 90% degli utenti non ha in realtà ne il tempo ne gli skill per usare il tool di BI.
In altre parole, le risposte degli utenti e l'interpretazione ad esse data dal professionista IT non corrispondono. Questo scenario può sembrare strano o estremo.
Ma la verità è che gli utenti spesso inconsapevolmente forniscono informazioni non corrette quando esprimono le proprie necessità in ambito di reportistica, mentre l'IT dal canto suo considera erroneamente che gli utenti sappiano cosa intendono quando chiedono cose come un tool ad hoc.

Ci sono 5 cose importanti che è necessario farsi dire dagli utenti prima di fornire loro tecnologie:

1- Quanto sono skillati gli utenti dal punto di vista tecnico?

2- Quanto tempo possono dedicare gli utenti a reperire, accedere ed analizzare le informazioni?

3- A che tipo di domande dovranno rispondere gli utenti?

4- Quanto spesso viaggiano?

5- Quanto puntuali dovranno essere i dati a cui avranno accesso?

Rispondendo a questa domande si dovrebbe essere in grado di tracciare una mappa delle esigenze piuttosto precisa. Che ne dite? Siete d'accordo o ci stiamo dimenticando qualcosa?

Un Osservatorio sulla BI in Italia


Tutti conoscono l'Università Bocconi di Milano. Forse non tutti, invece, sanno che all'interno della School of Management esiste un'osservatorio dedicato alla Business Intelligence.

Lo scopo di questo osservatorio è quello di aiutare aziende, fornitori o ricercatori fornendo informazioni sulla diffusione, le dinamiche e le migliori modalità di impiego della Business Intelligence in Italia.

L'osservatorio è composto da un Comitato Scientifico, da aziende di tutti i settori economici e di diverse dimensioni che rappresentano la domanda di sistemi di BI e BPM, oltre che da risorse dedicate, operative all'interno dell'Osservatorio.

Nel corso degli ultimi anni l'attività di ricerca si è focalizzato su diversi temi:

-  Lo studio del livello di maturità della BI nelle aziende italiane con più di 100 dipendenti (2007-2008)

- Le Practice utilizzate all’interno delle 2 Famiglie Professionali identificate come le maggiori utilizzatrici di soluzioni di BI/BPM nelle imprese, cioè Marketing & Sales ed Amministrazione Finanza e Controllo (2008-2009)

- “Nuove forme di Intelligence su Web", “BI Governance” e “Processi Mentali Associativi dei decisori aziendali e il supporto dei nuovi strumenti di BI” (2009-2010)

Per maggiori INFO
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